& Mediterranean Blues
Baba Sissoko
griot e polistrumentista del Mali, classe 1963, attivo artefice della diffusione della musica del suo paese nel mondo, nell’Art Ensemble of Chicago del dopo “Lester Bowie” Sissoko ha mescolato l’amadran– che per molti studiosi è all’origine del blues – con il jazz e altre musiche popolari afro–americane.
Le successive prestigiose collaborazioni con Dee Dee Bridgewater, Omar Sosa e Roberto Fonseca, non hanno solo consolidato la sua fama internazionale.
Dopo il riuscito Jazz (R)evolution – firmato con Antonello Salis e Don Moye – presentato nel 2014 al Centro Culturale Candiani, il polistrumentista maliano torna a pubblicare per Caligola un altro lavoro “live”, questa volta fortemente sbilanciato verso il blues.
Le canzoni ci raccontano una vera e propria storia, e lo fanno nel più tipico stile del leader, il blues o l’amadran, capace di raccontarci storie che nascono nell’anima di chi le canta, rappresenta per Sissoko un’occasione di incontro tra differenti culture e il titolo, Mediterranean Blues , assume un significato altamente simbolico, perché proprio il Mediterraneo, oggi luogo di morte e contrasti, ha sempre favorito l’incontro fra popoli e tradizioni diverse.
Sette blues composti da Baba Sissoko costituiscono Mediterranean Blues: un disco dal vivo dove il polistrumentista maliano offre la sua sintesi tra blues e ritmi africani, una sintesi solida, sincera e trascinante. Sette brani che raccontano storie - come afferma lo stesso Sissoko nelle note di presentazione del disco - che guardano ai sentimenti e ai pensieri delle persone.
Il Mediterraneo come punto di incontro tra culture diverse: il riferimento operato da Sissoko è, allo stesso tempo, geografico e spirituale e mette in evidenza come il mare possa essere un vero e proprio ponte per il dialogo tra le popolazioni che si affacciano sulle sue sponde.
Il passo del blues diventa a suo modo un punto di incontro tra musicisti, una struttura basilare e fondamentale per potersi aprire verso l'altro e costruire insieme un percorso espressivo.
Un lavoro estremamente trasparente, coerente con le sue premesse di partenza, radicato nel senso della Storia.
Sissoko conosce bene il valore della tradizione delle sue origini musicali e propone i suoi interventi personali senza tradirle: il materiale è trattato con profondo rispetto e, quando si aggiungono nuovi spunti, questi vanno aggiunti in totale continuità con l'esistente.
Un turbine musicale senza pause che ci porta dalle coste del Mediterraneo a Bamako passando per le rotte seguite delle carovane nomadi attraverso il Sahel, come sembrano suggerire i titoli di alcuni brani - l'omonimo brano di apertura, il quarto brano Sahel Blues e i conclusivi Bamako Blues e Nomad Blues.
In questo concerto Sissoko è affiancato dal suo collaudato gruppo elettrico, dove Mali e Camerun convivono mirabilmente con il Sud del nostro paese.
BAND
Baba Sissoko: voce, ngoni, tama
Angelo Napoli: chitarra elettrica
Erick Jano: basso, coro
Domenico Canale: armonica, violino, coro
Kalifa Kone: batteria
Alessandro de Marino: clarinetto, tastiera, effetti elettronici